Federico Cherubini – Giornale di Brescia
Domenica a mezzogiorno il match tra la Betaland Capo d’Orlando e la Germani Brescia sarà anche una sfida da sliding doors tra Tommaso Laquintana e Marco Laganà, entrambi tra l’altro ex Biella. Il primo è stato vicinissimo ad indossare la maglia della Leonessa che ha poi invece deciso di puntare sul secondo. Ripensamenti. Siamo stati a un passo dal vederlo giocare con la maglia della Germani. E invece, Tommaso Laquintana, playmaker classe ’95, dopo qualche giornata di tentennamenti, ha deciso di rimanere a Capo d’Orlando. E ci rimarrà per un bel po’ dato che due estati fa ha firmato un contratto che lo legherà all’Orlandina fino al 2019. Se quest’anno la formazione siciliana sta stupendo tutta Italia (proprio come sta facendo la Germani di Andrea Diana), è anche merito del playmaker che nei 18′ di media giocati a partita, mette a referto quasi 6 punti, 2 rimbalzi e altrettanti assist a partita. Ad un passo. «È vero, sono stato vicino a Brescia – commenta Laquintana – e ammetto che la chiamata da parte di una società che sta crescendo molto e sta facendo così bene in questi anni, mi ha fatto piacere. Sono stato tentato, perché era un momento in cui non giocavo molti minuti e ovviamente, da giocatore, il mio obiettivo è quello di rimanere in campo il più possibile. Poi, però, ho parlato con la società e con il mio… secondo padre, Gianluca Basile, e mi hanno fatto capire che questi momenti fanno parte della carriera di ogni giocatore. Sono quei periodi che permettono di crescere». Laquintana che, ora, è concentrato sul finire la stagione nel migliore dei modi. «Abbiamo ancora margini di miglioramento – commenta il playmaker del ’95 – e vogliamo chiudere bene una stagione che al momento ci ha regalato numerose soddisfazioni. Siamo riusciti a mantenere un andamento molto buono anche dopo l’addio del nostro leader, Fitipaldo, e di ciò siamo molto contenti. Play off? Al momento noi continuiamo a pensare partita dopo partita, senza concentrarci troppo su di essi. Però è ovvio che, a questo punto della stagione, l’obiettivo sia conquistare un posto tra le prime otto. Esattamente come per Brescia». Spareggio. Quella di domenica, sarà una sfida molto importante sotto questo punto di vista. «Si affrontano le due sorprese del campionato, dato che sia Capo sia Brescia partivano con l’unico obiettivo della salvezza- continua Laquintana -. Affronteremo una squadra molto diversa rispetto a quella del girone di andata, ma siamo pronti. In casa, abbiamo perso la precedente partita con Trento e vogliamo riscattarci». Brescia che, dopo il «no» di Laquintana, è riuscita ad assicurarsi le prestazioni di Marco Laganà. «È un ottimo ragazzo – conclude il giovane playmaker – e posso capire che negli ultimi mesi sia stato in difficoltà: recuperare da così tanti infortuni, non è facile. Son sicuro che a Brescia, tornerà a esprimersi ai suoi livelli. Gli auguro il meglio». Il primo giorno. Ieri intanto Laganà ha effettuato il suo primo allenamento con la Leonessa al Polivalente di via Collebeato. C’erano delle incognite su di lui (soprattutto riguardo la forma fisica, dato che negli ultimi due anni l’ex giocatore di Biella ha potuto giocare pochissime partite per due brutti infortuni alle ginocchia). Dubbi immediatamente accantonati, dato che il giocatore classe ’93 si è presentato nel nuovo Polivalente di via Collebeato in buona forma fisica. Dopo una necessaria prima fase di allenamento con il preparatore fisico Massimo Di Giovanni, il playmaker che in questa stagione ha giocato prima con Cantù e poi con Reggio Calabria in A2, ha preso parte al lavoro di preparazione alla partita di domenica con Capo d’Orlando insieme al resto della squadra. Qualche minuto per prendere una prima confidenza con gli schemi della formazione di coach Diana e poi, un’ora abbondante di 5 contro 5, dove Laganà si è ritrovato a difendere su uno dei migliori playmaker del campionato, Luca Vitali. Ottimo l’approccio del play-guardia che ha sempre e comunque spinto sull’acceleratore in campo aperto e con il pallone tra le mani, non rifiutando mai tiri aperti o uno contro uno in contropiede. Statura. Anche qualche assist per i compagni, oltre che un buon lavoro in difesa proprio sul playmaker titolare della Germani, che in allenamento si ritroverà quindi di fronte ogni giorno un giocatore della stessa stazza (201 cm per Vitali e 197 cm per Laganà, che compongono così la coppia più alta di playmaker della serie A): quando si dice un partner… all’altezza. Intanto, si è firmato il pivot Jared Berggren a causa di un fastidio muscolare al collo. Situazione da tenere monitorata per lo Usa.