Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
Con l’ingaggio solo daratificare di Drake Diener, la Betaland Capo d’Orlando si avvia sostanzialmente a completare il puzzle che affronterà la sesta stagione di serie A della sua storia, la terza di fila. Il ritorno dopo 9 anni a Capo d’Orlando di Mandrake che tra Siena, Sassari, Teramo, Avellino, Novara e Reggio Emilia disputerà la sua 12a stagione nel basket pro, permetterà al riconfermato coach Di Carlo di avere sul parquet una sorta di allenatore poiché toccherà a lui, grazie alla mentalità vincente ed alla leadership innata, fare da chioccia a Stojanovic ed al neo playmaker Bruno Fitipaldo Rodriguez. «Sono entusiasta di questa nuova opportunità e spero che tutto vada bene in questa nuova sfida» le prime parole del regista uruguaiano Fitipaldo che con il fresco 21 enne Tommaso Laquintana avrà le chiavi della squadra. Per il diesse Sindoni jr, dopo aver incassato il ritiro di Basile e l’ok virtuale anche di capitan Nicevic e dopo il ritorno di Archie e l’ingaggio di Iannuzzi, ci sono due priorità, ovvero quella di un altro esterno e, soprattutto, l’esigenza di colmare il ruolo di pivot dove proprio dopo l’arrivo del regista uruguagio di passaporto italiano ma utilizzabile come europeo, sono ridotte quasi a zero le chances di permanenza di AlexOriakhi, la cui risposta alle offerte paladine è stata troppo posticipata dallo stesso giocatore. Ricapitolando, la Betaland vedrà 3 extracomunitari (Diener, Archie e mister x), 4 europei (Stojanovic, Perl, Fitipaldo e mister x) e 5 italiani (Laquintana, Iannuzzi, Nicevic, più altre due pedine, una delle quali a rotazione dalle giovanili). In sintesi lo starting live sarebbe Fitipaldo, Diener, Stojanovic, Archie ed il lungo probabilmente Usa (si vociferava dell’ex Forlì Tyler Lee Cain), con Laquintana, Perl, Nicevic, Iannuzzi ed un paio di altri innesti più un giovane dal vivaio, cca*)