Claudio Argiri – Giornale di Sicilia
CAPO D’ORLANDO – La Betaland è tornata a scuola ieri mattina, all’antivigilia della 17° fatica di un campionato di serie A iniziato in gloria che è diventato un calvario senza fine. Ma la squadra orlandina, fiore all’occhiello della Sicilia della palla a spicchi, non si è certo seduta sui banchi a studiare come fare a battere quella Venezia semifinalista scudetto ed indicata da molti come outsider per il titolo pur non attraversando un momento smagliante di forma. Saggiamente, invece, la società ha pensato di auto pubblicizzarsi ricordando ai tifosi più giovani che la squadra è ancora viva e non ha sicuramente mollato le speranze di salvarsi nonostante l’ultima posizione dopo la prima di ritorno, con un filotto di 8 ko e di 11 nelle ultime 12 partite, di cui le ultime 7 casalinghe, roba mai accaduta sotto la ventennale gestione Sindoni a qualsiasi livello. I giocatori della prima squadra e lo staff hanno incontrato i giovani studenti delle scuole di Capo d’Orlando che hanno mostrato tutto il loro entusiasmo e l’affetto nei confronti del club, promettendo di essere domani tutti al PalaFantozzi a tifare Orlandina nella mission non impossible di bissare il 67-54 della scorsa stagione sui lagunari. “Non possiamo pensare di fare tanti punti – afferma Tommaso Laquintana, playmaker miglior under 22 del campionato nonostante tutto – ma dobbiamo tenere Venezia intorno a quota 65 per vincere. Abbiamo bisogno di questa vittoria per riprendere fiducia, ci siamo allenati benissimo e sono sicuro che faremo una grande partita. Però ricordo quasi con nostalgia il palazzo sempre pieno e pronto ad aiutarti del recente passato, mentre ultimamente per colpe nostre siamo anche stati giustamente fischiati. Ma mai come stavolta ma abbiamo bisogno dei tifosi che per 40′ ci devono sostenere”. Il leit motiv è proprio l’appello ai sostenitori ed ovviamente coach Gennaro Di Callo batte sempre su questo argomento oltre che sullo spirito dei suoi giocatori. “Dobbiamo essere brutti sporchi e cattivi -tuona – ma se continuiamo a parlare di sfiducia non ne usciremo mai, dunque chiedo a tutti di non alimentare messaggi negativi. Se guardiamo a Venezia non c’è partita ma per fortuna non è così, dobbiamo dimostrare di essere degli uomini, non so tatticamente e tecnicamente cosa fare per vincere, so solo che il PalaFantozzi deve diventare un fortino. La nostra salvezza deve passare da Capo d’Orlando. Spero ci sia tanta gente e garantisco che chi verrà a vederci non se ne pentirà. Ce la possiamo fare anche stavolta e vorrei che tutti capissero quanto sia importante mantenere la serie A e ve lo dice uno che ha vissuto 19 anni fa la retrocessione di Caserta di cui tutti si resero conto solo a buoi scappati. Vorrei che i tifosi orlandini e siciliani in genere capiscano cosa rappresenta l’Orlandina in serie A e si stringano a noi poiché salvare un’eccellenza del territorio è fondamentale”. La squadra ci crede e tranne capitan Nicevic, out ormai da due mesi, gli altri sono arruolati anche se il rientrante lasaitis non è ancora abile al massimo pur essendosi allenato bene. “Simas dovrebbe essere della partita – conferma Di Carlo – ma lo sapremo solo in extremis poiché con gli infortuni muscolari il rischio è quello di perdere poi il giocatore più a lungo, quindi solo se siamo sicuri gioca. Ma ripeto a prescindere dagli interpreti serve energia positiva, la squadra ha bisogno della spinta per superare gli ostacoli e le difficoltà che ci presenterà il match per rompere il circuito vizioso. Mi aspetto una prova super di tutti e dei veterani in particolare così ci togliamo la scimmietta dalle spalle. In ogni caso voglio guerrieri, lottatori ed evitare gli svarioni ma credo sarà una partita brutta e con poco ritmo “.