La Betaland Capo d’Orlando domenica sarà di scena presso lo storico PalaMaggiò di Castel Morrone, impianto in cui giocava la Juve Caserta che vinse il tricolore nel 1991 e, tra le altre, il Real Madrid di Drazen Petrovic. Nella conferenza stampa di presentazione della gara coach Griccioli e il centro nigeriano Alex Oriakhi hanno mostrato determinazione e voglia di far bene, dal giorno successivo all’ultima gara casalinga, infatti, il gruppo sotto la guida dello staff tecnico ha concentrato le forze e le attenzioni nel tentativo di preparare al meglio questo impegno.
«Siamo una buona squadra – dichiara alla stampa Oriakhi – possiamo andare lontano. Il coach sta facendo un buon lavoro, mi trovo bene con i miei compagni, abbiamo un buon feeling dentro e fuori il campo. Ho faticato un po’ all’inizio perché ho dovuto abituarmi al metro arbitrale, ma adesso va già meglio. Mi sto trovando molto bene a Capo d’Orlando, il fatto che sia un piccolo paese non è assolutamente un problema, anzi mi aiuta a concentrarmi di più sugli aspetti di campo ed è questo ciò che cercavo. Ho trovato qui della gente meravigliosa – conclude il lungo – molto accogliente e disponibile, il che aiuta di certo».
L’Orlandina dovrà fronteggiare l’assenza di Vlado Ilievski, mentre lo staff medico valuterà le condizioni di Laurence Bowers in vista di un suo possibile impiego. «Noi preferiremmo giocare al completo ovviamente – commenta l’allenatore Giulio Griccioli – ma possono sempre capitare degli incidenti di percorso, di conseguenza ci siamo allenati in settimana per ovviare alle assenze e andare a fare una partita nella quale dovremo dare più del 110% per portarla a casa. Non si può sempre pensare a chi non c’è, così facendo si sprecano energie da destinare a chi invece c’è ed è per forza di cosa più importante nell’immediato. Sarà in ogni casa una gara complicata a prescindere dalle presenze o dalle assenze». Coach Griccioli chiude poi la conferenza stampa con una riflessione: «In questo momento dobbiamo lavorare più del previsto per velocizzare e agevolare l’inserimento dei ragazzi più giovani. Per loro era previsto un futuro vicino alla prima squadra, ma non così presto. Noi abbiamo intrapreso una strada considerando perfettamente tutte le possibili conseguenze e intendiamo seguirla. Con Peppe Sindoni abbiamo pensato di costruire un progetto guardando già al futuro, con prospetti interessanti che potessero dar il loro contributo al club. L’idea è sempre stata quella di creare qualcosa che non si esaurisse al termine della stagione, un obiettivo difficile, ma molto più gratificante. Lavoriamo di più, ma queste prime gare sono la dimostrazione che non stiamo perdendo tempo».
Ufficio Stampa Betaland Capo d’Orlando