Giuseppe Lazzaro – Gazzetta del Sud
CAPO D’ORLANDO – Orlandina con qualche problema in vista della difficile trasferta di Mestre, contro la quotata ed arrabbiata Umana Venezia (domani sera, ore 19, diretta su Antenna del Mediterraneo). Infatti quasi certamente non sarà disponibile Nika Metreveli, che ha preso una brutta botta in allenamento martedì, mentre è rimasto a riposo Simas Jasaitis, per un problema fisico comunque risolvibile. L’ala lituana, comunque, domani dovrebbe esserci anche se non al massimo. In sala stampa, ieri pomeriggio, c’è stata l’occasione per le prime parole in biancazzurro di Vlado llievski. «Come sono arrivato qui? – ha esordito il play macedone -. Dopo il primo contatto ho parlato con Sandro Nicevic che mi ha ben illustrato la bellezza del posto e la perfetta organizzazione societaria. Oltre a Sandro, ovviamente, conoscevo Basile e Jasaitis in particolare, quindi non ho avuto problemi ad accettare la proposta di venire a Capo d’Orlando, ci ho pensato un poco, ho valutato e ho firmato. Nella mia carriera ho attraversato tanti Paesi e situazioni diverse, sistemi e modi di giocare non uguali, posso dire che qui ho trovato, oltre ai giocatori esperti, dei ragazzi interessanti e che hanno voglia di lavorare e di affermarsi». Al tuo esordio subito 6 assist ed una prestazione convincente. Domani Griccioli dovrà fare a meno di Metreveli mentre la stella Jasaitis non è in perfette condizioni «Sì, ma ancora sto lavorando per essere integrato al massimo. Grazie anche a coach Griccioli che mi sta aiutando ad inserirmi compiutamente con i miei nuovi compagni. L’Orlandina è poco americanizzata, ci sono solo Bowers e Oriakhi, due prospetti che possono migliorare tanto e, quindi, darci molto ma questa europeizzazione aiuta i tanti giovani che abbiamo, che sono più responsabili ed hanno maggiore voglia di affermarsi. E, sotto questo aspetto, quando ci sono due soli americani le cose, per gli europei e gli italiani, sono diverse». Hai lasciato la Serie A, con la Mens Sana Siena, sette anni fa: come l’hai ritrovata adesso? «Non ci sono più le squadre di prima (il riferimento è alla stessa Siena, Treviso, Fortitudo Bologna ndc) e sicuramente il livello è apparentemente più basso ma molte squadre stanno anche lavorando per inserire i nuovi giocatori e quelli arrivati o tornati dagli Europei». Dove può arrivare l’Orlandina? «È ancora presto per dire dove la nostra squadra può arrivare ma il gruppo mi piace, abbiamo vinto la prima partita ed abbiamo ampi margini di miglioramento. Sicuramente giocheremo anche con le più forti con il dovuto rispetto ma senza paura di nessuno». Chiaro messaggio verso Venezia che, semifinalista playoff nella scorsa stagione, ha inserito giocatori forti in un nucleo per tre quarti confermato e punta allo scudetto. L’inizio è stato complicato (due sconfitte tra semifinale di Supercoppa e prima di campionato a Bologna) e, in settimana, i lagunari sono stati spronati dal patron e sindaco Brugnaro, il presidente Casarin e coach Recalcati.